Recensione Un nido di vespe
Chi è Davide D. Longo?
Davie D. Longo nasce a Carmagnola nel 1971. Vive e lavora a Torino dove insegna scrittura alla scuola Holden. Longo è anche regista di documentari. Autore di testi teatrali e autore radiofonico. Ha scritto per Repubblica, Avvenire, Slow Food, Donna, GQ, Travel, Alp, il quotidiano olandese Ncr.next e la rivista tedesca ADAC.
Qual è la trama del libro Un nido di vespe. Indagine tra Varese e il Lago Maggiore dell’autore Davide D. Longo?
Valerio Guerra è un giovane invecchiato precocemente. Dopo essersi laureato in Archeologia, si è ritrovato a inseguire una serie di stage non retribuiti in varie località italiane. Tuttavia, alla fine è stato estromesso dalla Scuola di Specializzazione. All’alba dei trent’anni, la vita gli ha portato via suo padre e tutti i sogni giovanili. Ora si ritrova disoccupato e senza un soldo, cercando disperatamente di sopravvivere in un tranquillo paesino sulle rive del Lago Maggiore.
Per guadagnarsi da vivere, Valerio accetta lavori di vario genere, spesso contratti di breve durata. Inoltre, con l’aiuto di alcuni amici di fiducia, si dedica a svuotare le cantine delle lussuose ville della sponda lombarda. Lì vende quanto può ancora essere valorizzato nei mercatini locali. Quando ha tempo libero, si improvvisa detective senza licenza, affrontando casi che riguardano principalmente gelosie o dispute tra vicini di casa.
Valerio non vive, ma sopravvive, e la sua unica fonte di gioia è osservare il suo gatto, Robespierre, che gestisce il loro modesto appartamento con il garbo di un aristocratico in una dimora vittoriana. Tutto cambia quando un giorno René, un commissario di polizia e vecchio amico del padre di Valerio, gli presenta una foto di un anello longobardo. Questo coinvolge il giovane in un omicidio collegato ad esso.
Da quel momento il ragazzo si ritroverà invischiato in una rete di omertà, silenzi e violenza che pulsa sotto la superficie della provincia sonnolenta come una rete di organi cancrenosi: un nido di vespe in cui convivono politica, imprenditori e polizia, nel quale Valerio Guerra proverà suo malgrado a mettere le mani.
Di cosa parla il libro Un nido di vespe. Indagine tra Varese e il Lago Maggiore dello scrittore Davide D. Longo?
“Un nido di vespe” rappresenta il primo giallo di Davide D. Longo con la casa editrice Frilli e introduce Valerio Guerra, il detective improvvisato. Nonostante abbia conseguito una laurea in Archeologia, il protagonista si ritrova disoccupato e cerca di guadagnare qualcosa svuotando cantine di ville lussuose sulla sponda lombarda insieme ai suoi amici. Tuttavia, la sua vita prende una svolta inattesa quando il commissario Renè, un vecchio amico di suo padre, gli affida un incarico che lo porta a investigare su un brutale omicidio.
Il cadavere di Ileana Rocchi, una giovane appartenente a una delle famiglie più illustri della zona, viene scoperto insieme a un oggetto prezioso: un misterioso anello longobardo. Questo raro manufatto mette alla prova le competenze di Valerio come archeologo e le sue abilità investigative, forse sottovalutate da lui stesso.
L’autore mette in evidenza aspetti cruciali della vita quotidiana, evidenziando fessure evidenti nella società contemporanea. In particolare, sottolinea il falso moralismo dei giovani rampolli dell’alta società, enfatizzando la loro arroganza e superiorità nei confronti della gente comune, che è costretta al silenzio in una provincia dominata da uomini che abusano del potere a scapito dei più deboli.
“Un nido di vespe” è un romanzo ben strutturato ambientato tra Varese e il lago Maggiore, che esamina i problemi di una provincia affascinante ma che nasconde oscuri segreti. Questo giallo è in grado di mantenere alta l’attenzione del lettore ed è sicuramente apprezzato dagli amanti del genere. Davide D. Longo si dimostra convincente, e siamo certi che una seconda avventura del valoroso Valerio Guerra non tarderà ad arrivare.
Sarà il connubio tra giallo e archeologia vincente? Questa risposta spetta ai lettori.
Dario Brunetti
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