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Recensione sull’amore e la solitudine

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Recensione sull'amore e la solitudine

Recensione sull’amore e la solitudine

Chi è Jiddu Krishnamurti (il Maestro del mondo)?

Recensione sull'amore e la solitudine
Jiddu Krishnamurti

Jiddu Krishnamurti nasce a Madanapalle il 12 maggio 1895 e muore a Ojai il 17 febbraio 1986. È stato un filosofo, oratore e mistico apolide di etnia indiana. Dopo la gioventù passata negli ambienti della teosofia, non volle più appartenere a nessuna organizzazione, nazionalità o religione, per cui nel 1948 non prese la cittadinanza dell’India. La famiglia di Krishnamurti (secondo le convenzioni onomastiche della lingua telugu, Jiddu è il cognome e Krishnamurti il nome, di origine devozionale facendo riferimento a Krishna; Krishna era anche l’abbreviazione del nome, con cui parenti e amici lo chiamavano) era in origine induista, appartenente alla casta dei brahmini, sebbene caduta in povertà, ma il padre divenne nel 1882 un seguace della teosofia.

Alla nascita era cittadino indiano come suddito dell’impero britannico, ma nel 1948, al momento dell’indipendenza dell’India, rinunciò alla nazionalità non prendendo la cittadinanza, diventando apolide.

Dopo la morte della madre nel 1906, fatto che lo segnò molto, Krishnamurti fu mandato a scuola ma per il suo scarso rendimento veniva spesso picchiato da maestri e dal padre, e considerato intellettualmente scarso o disabile. Dopo la nascita, Kumara Shrowtulu, famoso astrologo, disse al padre Narianiah che il figlio sarebbe stato un personaggio molto importante e “meraviglioso”, tuttavia il piccolo Krishnamurti non fu ritenuto dal padre all’altezza di ciò per diverso tempo. Da bambino era spesso malato e contrasse la malaria.

Fonte della biografia: Wikipedia

Qual è la trama del testo “Sull’amore e la solitudine” dell’autore Jiddu Krishnamurti?

Jiddu Krishnamurti (1895-1986) è stato uno degli uomini più profondi e illuminati, che ha ispirato migliaia di persone in ogni parte del mondo. Purtuttavia è sempre vissuto rifiutando l’etichetta di guru, per incoraggiare la ricerca della libertà e della comprensione interiore. Si incontrava con la gente non per insegnare, ma per capire, per esplorare insieme il significato dell’esistenza dell’uomo e del mondo. Ciò su cui più insisteva era che la verità è una “terra senza sentieri” e non la si può raggiungere attraverso un sistema istituzionalizzato, sia questo una religione, una filosofia o un partito politico.

Le sue parole aiutavano a esplorare le questioni più cruciali: la morte, la malattia, la libertà, l’amore, la meditazione, la paura, dio, la natura. Restano di lui, oltre a molti libri pubblicati in vita, pagine e pagine di trascrizioni di discorsi tenuti in Europa, India e America, oltre che diari, lettere e altro ancora. È per lo più da questo materiale inedito che è stata tratta questa collana di volumi monografici intitolata “Krishnamurti su”; ogni testo è dedicato a un tema particolarmente caratteristico del suo insegnamento e rilevante nella vita quotidiana.

Quali argomenti sono narrati nel testo “Sull’amore e la solitudine” del filosofo Jiddu Krishnamurti?

Nell’opera magistrale “Sull’amore e la Solitudine”, Jiddu Krishnamurti dispiega un arazzo di saggezza e introspezione che solleva l’anima verso una comprensione più alta e pura delle emozioni umane. Attraverso le sue parole, ogni lettore è invitato a intraprendere  l’evoluzione interiore.

È un pellegrinaggio in direzione di verità sull’amore e la solitudine. L’autore dimostra come si possano spogliare e destrutturare dall’esistenza le convenzioni sociali e i condizionamenti mentali ed emotivi circa l’amore e la solitudine.

Krishnamurti, con la sua prosa chiara e penetrante, esplora l’amore e la solitudine nelle loro rispettive complessità. Egli supera le definizioni superficiali convenzionali e ci conduce nei gineprai più profondi della mente e del cuore, svelando come la vera essenza dell’amore sia spesso offuscata dalla paura, dalla gelosia e dall’attaccamento.

L’amore, egli ci dice, è un campo senza sentieri, dove solo coloro che sono disposti a confrontarsi con le proprie paure e insicurezze possono sperimentare la sua pura bellezza.

Parallelamente, Krishnamurti affronta il tema della solitudine, distinguendo tra la solitudine dolorosa, “essere soli” e uno stato di completezza interiore. È in questo stato di solitudine funzionale che si trova la chiave per amare veramente, poiché soltanto chi è a suo agio con se stesso può connettersi con gli altri senza dipendenze e aspettative.

Mettendo in relazione il messaggio intrinseco di Krishnamurti con il “Linguaggio Giraffa” di Marshall Rosenberg, troviamo un dialogo tra due approcci che, seppur provenienti da contesti diversi, convergono in una comune aspirazione verso la comprensione e la connessione autentica.

Il “Linguaggio Giraffa”, o Comunicazione Nonviolenta (CNV), sviluppato da Rosenberg, promuove una comunicazione empatica e compassionevole. La giraffa, simbolo di questo metodo, con il suo grande cuore, rappresenta la capacità di ascoltare con empatia e di parlare con sincerità. Questo linguaggio invita a esprimere e comprendere le proprie ed altrui emozioni in modo funzionale in relazione ai bisogni atavici e imprescindibili dell’essere umano.

L’intrinseca connessione tra Krishnamurti e Rosenberg, pur attraverso strade diverse, ci guida verso la stessa vetta: una vita di relazioni autentiche e libere dai condizionamenti.

Krishnamurti crede che sia funzionale esplorare e comprendere le nostre emozioni per liberare l’amore dalla paura, mentre Rosenberg ci offre strumenti pratici per comunicare quell’amore con empatia e autenticità.

La libertà dall’attaccamento:

Krishnamurti narra della necessità di liberarsi dall’attaccamento per sperimentare l’amore vero. Questo trova eco nel “Linguaggio Giraffa”, dove l’empatia e l’ascolto senza giudizio permettono di considerare l’altro come un essere completo, indipendente e mai come una fonte di incombenza terza al fine di soddisfare egoicamente i propri bisogni, le proprie pretese e aspettative.

L’amore incondizionato:

Entrambi gli approcci (filosofico e pragmatico) sottolineano l’importanza dell’amore incondizionato. Per Krishnamurti, questo amore nasce dalla comprensione e dall’accettazione di sé. Per Rosenberg, l’amore si esprime attraverso una comunicazione empatica che riconosce, sa condividere e rispetta i bisogni, le emozioni, i sentimenti e lo stato mentale – emotivo proprio e altrui.

La solitudine funzionale:

La riflessione di Krishnamurti sull’essere soli trova risonanza nella CNV, che promuove l’autenticità e l’autonomia emozionale come fondamenta per relazioni sane e genuine.

Conclusione: un incontro di coscienze tendenzialmente animiche

“L’amore e la solitudine” di Jiddu Krishnamurti e il “Linguaggio Giraffa” di Marshall Rosenberg, pur provenendo da percorsi filosofici e pratici diversi, si incontrano in un punto di straordinaria bellezza e verità.

Entrambi esplorano le profondità del nostro essere, al fine di rimuovere i limiti indotti dalla paura e dell’attaccamento. Il focus narrativo è condividere saggezza per costruire relazioni basate sull’amore incondizionato e sulla condivisione e comprensione empatica.

Attraverso la saggezza di Krishnamurti e gli strumenti pratici di Rosenberg, siamo guidati verso un’esistenza più autentica e appagante, dove l’amore e la solitudine sono compagni alleati nell’erranza verso la vera libertà, condivisione autentica e la connessione umana.

In questo splendido incontro di coscienze, troviamo un invito a vivere con cuore aperto e mente libera, a comunicare con sincerità e amare con empatia condivisa e accolta. Un messaggio universale anacronistico, che risuona nel profondo di ogni essere umano in cerca di verità e amore.

Marco Schifilliti

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Approfondisci con questo video: “L’ isolamento è diverso dalla solitudine”

2 COMMENTS

  1. L’applicazione pratica dei due messaggi d’amore di Rosemberg e Krishnamurti non è semplicissima, in questo preciso momento storico, tuttavia proprio tale difficoltà conferma la necessità, per non dire l’urgenza, di ricorrervi, quali “terapie” propedeutiche al risanamento spirituale del genere umano.

    • A volte è faticoso, altre volte è semplicemente meraviglioso.
      L’eredità di entrambi è contemporanea. Una delle osservazioni più attuali di Krishnamurti riguarda gli sviluppi e i possibili risvolti dell’I.A. nella società.

      Passando a Rosenberg, egli disse che quando il “linguaggio sciacallo” si diffonde ampiamente e raggiunge i palazzi dei governanti del pianeta, le bombe sono vicine.

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