Recensione Scialla e poi splendi
Chi è Federica Storace?
Federica Storace, insegnante di Lettere e Filosofia, vive e lavora a Genova. Sposata e madre di due figli, è impegnata in diverse attività di volontariato in campo educativo.
Ha pubblicato due romanzi ad ispirazione autobiografica.
Nel 2007 “La famiglia non è una malattia grave”, San Paolo Editore, nel 2010 “Banchi di squola” , Macchione Editore.
“Impossibili ma non troppo…storie di cuore e fantasia”, 2017 Editrice Elledici, è la sua terza pubblicazione, la prima a quattro mani, con Anna Maria Frison.
Si tratta di una raccolta di storie per lettori di tutte le età grazie alla quale l’autrice ha organizzato diversi laboratori di scrittura creativa che hanno favorito significative ed originali esperienze soprattutto con i giovani e nell’ambito di numerose manifestazioni culturali.
Alcune poesie dell’autrice sono state pubblicate, nel 2019, nelle Antologie “M’illumino d’immenso”, Casa Editrice Pagine, Roma, “Il paese della Poesia secondo premio internazionale”, Aletti Editore e “Poesia 2019, Centocinquanta poeti in antologia” Edizioni Il Viandante.
Qual è la trama del libro Scialla e poi splendi?
Storie vere, quasi “istantanee” dei ragazzi di oggi con i loro sogni, problemi, attese, desideri… nate dall’esperienza personale dell’autrice.“Flash”, adatti sia ad un pubblico giovanile che, in queste vicende, può specchiarsi e riconoscersi, sia per tutti coloro che sono interessati ad affacciarsi sul mondo dei ragazzi d’oggi con tutte le sue ricchezze e contraddizioni.
Storie che lasciano ampio spazio all’interpretazione e riflessione personale su quelle giovani generazioni che sono il nostro futuro ed il domani della società.Varie le tematiche trattate: bullismo, uso dei social media, difficoltà di relazione, anoressia… tutte affrontate sempre con garbo, ironia, serenità. Un filo conduttore unisce le diverse vicende narrate: ciò che resta fondamentale, anche in una società come la nostra, in grado di rispondere e persino di saziare apparentemente ogni tipo di esigenza, è e resta l’amore.
Di cui si parla tanto, forse troppo, ma senza coglierne l’essenzialità ed il significato ultimo. Quel senso che ha in sé la potenzialità di trasformare ed indirizzare scelte ed esistenze. Forse anche l’intera società.
Di cosa parla il libro Scialla e poi splendi?
Un libro, una raccolta di storie quotidiane vere. Una profonda e sincera analisi introspettiva e sociale, che anch’io, in qualità di maestro elementare e tutor per studenti “fuori dal coro”, avrei tanto desiderato scrivere. Brava Federica. Grazie al libro “Scialla e poi splendi” conosco una collega in più meritevole di stima e fiducia. L’insegnante non è un mestiere, è una vocazione, di cui ahimè non tutti beneficiano.
Leggendo il libro, dalla scrittura fluente e ineccepibile, si percepisce una lodevole intelligenza emotiva dell’autrice, nonché una significativa empatia nei confronti degli studenti, elementi che dovrebbero essere imprescindibili in ogni insegnante. Federica Storace è riuscita a trascrivere “la tormenta” che affligge, logora e spesso controlla gli studenti denominati dalle istituzioni: bes, dsa, ecc.
Personalmente lavoro con ragazzini autistici, iperattivi e bes, pertanto conosco a fondo le dinamiche sociali narrate nei racconti del libro. Ammetto con grande ammirazione che la scrittrice è riuscita a centrare il punto delle amare diatribe, che sfiniscono i genitori, gli insegnanti, i compagni e soprattutto i ragazzi atipici e/o neuro-diversi. Dispute, che secondo la scrittrice, hanno un’unica soluzione: l’insegnamento e il perseguimento dell’amore.
Amore inteso come rispetto della diversità, comprensione delle difficoltà altrui e dell’inclusione vera.
I racconti brevi esprimono l’animo tormentato dei protagonisti e il logorio interiore patito ogni giorno, non tanto a causa della loro diversità, ma per la durezza con la quale sono trattati e giudicati quotidianamente.
L’autrice ha portato alla luce le sensazioni, le sofferenze, la rabbia e i dubbi che intrappolano i protagonisti nel tunnel che loro stessi scavano per sfuggire da un mondo crudele che non li comprende, non li accetta, ma li discrimina e accusa senza indugio.
Come già scritto, la stesura è impeccabile. I racconti sono coinvolgenti e narrati con encomiabile stile narrativo. Un libro che dovrebbero leggere tutti gli insegnanti, studenti, tutor, assistenti e operatori di ogni ordine e grado.
Un sincero plauso a Federica Storace per la straordinaria capacità narrativa, ma soprattutto per aver colto aspetti di non facile comprensione emotiva.
Marco Schifilliti
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