Recensione Prisma
Chi è Gianluca Morozzi?
Gianluca Morozzi è nato nel 1971 a Bologna, dove vive. Musicista, conduttore radiofonico, tiene corsi di scrittura creativa ed è direttore editoriale di Fernandel. Autore di saggi, racconti, graphic novel, tra i suoi numerosi romanzi ricordiamo Blackout, L’era del porco, Radiomorte, L’Emilia o la dura legge della musica, Lo specchio nero, Gli Annientatori.
Fonte: Tealibri
Qual è la trama del libro Prisma?
In un vicoletto pressoché invisibile nel centro di Bologna, Vilo Vulcano mantiene in vita l’attività di famiglia: una libreria dalla scarsa clientela, ma ben conosciuta da chi ha problemi da risolvere. Sì, perché Vilo, per compensare le poche vendite, svolge lì una seconda, clandestina, attività: investigatore privato, impavido e decisamente a buon mercato.
Lavoro per il quale può contare sull’aiuto di uno dei suoi pochi clienti abituali, ormai amico: l’Orrido. E quando, in uno dei tanti pomeriggi tutti uguali, entra in libreria una meravigliosa ragazza mora, e con la sua irresistibile voce roca chiede non un consiglio al libraio, ma un aiuto al detective, due cose sono certe: Vilo accetterà il caso, e finirà nei guai.
La meravigliosa ragazza, Zelda Versalico, lo vuole assumere perché indaghi sulla morte del fratello, mago dalle dubbie qualità, trovato senza più vita dopo essersi murato nel sotterraneo della loro casa di montagna, con l’intenzione di compiere una sensazionale evasione e averla vinta sulla sua più grande rivale: quella maledetta pazza di Prisma.
Di cosa parla il libro Prisma?
Irriverente, imprevedibile, ironico, ci sarebbero tanti aggettivi per definire l’inesauribile autore bolognese Gianluca Morozzi, ancora una volta lo ritroviamo con un giallo uscito per la Tea edizioni nel 2021, s’intitola Prisma.
Esistono delitti impossibili? Per rispondere a questo quesito bisogna partire dalle prime pagine di questo romanzo, quando alla porta del libraio, con le abilità da investigatore Vilo Vulcano si presenta un’avvenente ragazza mora, si tratta di Zelda Versalico.
Vuole ingaggiare Vilo, affinché indaghi sulla strana morte del fratello Ludovico, meglio conosciuto come il mago Versalico.
Zelda non crede si tratti di morte naturale a causa di un esperimento uscito male, c’è l’impronta di qualcuno, così Vilo coadiuvato dall’amico l’Orrido, altro personaggio piuttosto strambo, si mette alla ricerca di qualche possibile prova per dimostrare che si tratti di un vero e proprio omicidio.
Da quali elementi dovrà partire il buon Vilo, Ludovico è stato trovato privo di vita, dopo aver effettuato il suo ennesimo esperimento nel murarsi nel sotterraneo della sua casa di montagna.
Davvero un bel dilemma!
Bisogna tuffarsi nel fantasioso mondo della magia scomodando il ricordo del grande illusionista Houdini, divenuto celebre grazie alle sue fughe impossibili, e quindi si tratterà forse di un’emulazione che ha avuto un tragico epilogo?
Intanto c’è un avversario temibile per Ludovico, la pazza Prisma che l’ha ritenuto un mago non all’altezza e tra di loro c’è un profondo astio.
Può addirittura un’acerrima rivalità scatenare un omicidio.
L’ottimo Morozzi scomoda in questo testo, ma ovviamente nel senso buono del termine, i delitti della camera chiusa dove autori del calibro di Edgar Allan Poe, Agatha Christie, John Dickson Carr, Ellery Queen e Gaston Leroux sono stati i predecessori a servire agli amanti del giallo classico deduttivo questa variante del genere per cercare di incanalare il lettore e quindi il suo protagonista nell’indagine pronta a riservare grandi sorprese.
In fin dei conti nel mondo della magia, le sorprese non mancano mai e allora non ci resta che immergerci nella lettura di un romanzo particolarmente godibile, fresco e leggero, non mancheranno citazioni musicali e riferimenti ad altri libri di successo.
Il lettore prenderà subito confidenza con i protagonisti di questa storia, Vilo Vulcano e il suo incredibile passato, L’Orrido un personaggio che solo Morozzi poteva inventarsi e l’affascinante Zelda con la sua irresistibile e seducente voce roca.
Poteva solo chiamare Vulcano un autore come Morozzi che si dimostra un vulcano di idee e col passare del tempo attraverso i suoi scritti si è fatto apprezzare per la sua originalità e per la grande capacità di scrivere romanzi abbracciando più generi letterari.
Andremo sempre di più alla scoperta che ci riserverà grandi sorprese, perché ha tanto da raccontarci questo Vilo Vulcano e per usare una metafora pugilistica direi: Siamo solo al primo round!
Dario Brunetti
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