Recensione Pragmatica della comunicazione umana
Chi è Paul Watzlawick?
Paul Watzlawick (Villach, 25 luglio 1921 – Palo Alto, 31 marzo 2007) è stato uno psicologo e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, eminente esponente della statunitense Scuola di Palo Alto, nonché seguace del costruttivismo, derivante dal pensiero relativista del costruttivismo filosofico. Inizialmente di formazione psicoanalitica junghiana, successivamente fu tra i fondatori e tra i più importanti esponenti dell’approccio sistemico. Lavorò a lungo al Mental Research Institute.
Nel 1967, assieme a J.H. Beavin e D.D. Jackson, pubblicò una pietra miliare della psicologia mondiale: “Pragmatica della comunicazione umana”. Watzlawick era ormai fortemente convinto che l’esistenza umana avesse sempre e comunque un aspetto relazionale e contestuale e, con uno stile chiaro e concreto dei processi mentali, cominciò a spiegare i percorsi che portano l’individuo a costruire la propria realtà.
Nello stesso anno, Jackson creò il “Progetto di Terapia Breve” del MRI sotto la direzione di Richard Fish. Assieme a prestigiosi nomi quali Arthur Bodin, Jay Haley, John Weakland, Virginia Satir e Jules Riskin, Paul Watzlawick fece parte dei membri originari del progetto[6] e fu membro fondatore del Centro di Terapia Breve[5], pubblicando nel 1974 Change. Sulla formazione e la soluzione dei problemi (assieme a Fisch e Weakland) e nel 1977 Il linguaggio del cambiamento, dove illustrò il proprio approccio clinico e terapeutico.
Queste opere risentono fortemente dell’influenza di Milton Erickson, medico di Phoenix destinato a diventare il rivisitatore dell’ipnoterapia moderna, che da un ventennio era stato avvicinato dal gruppo di Palo Alto per studiarne le originali tecniche di intervento. A partire da questi studi, anche grazie ad autori quali Jay Haley, Ernerst Rossi, John Weakland e successivamente Paul Watzlawick, fu costituito il background di quel metodo psicoterapeutico conosciuto come approccio strategico.
Abile didatta, nel 1976 Paul divenne professore associato del Dipartimento di Psichiatria e Scienza del Comportamento all’Università di Stanford. L’ottica dei suoi insegnamenti era quella di una comprensione non patologizzante del comportamento umano, lontana dalle premesse di base della psichiatria dell’epoca.
L’accostamento alle idee costruttiviste fu dunque una naturale conseguenza del suo pensiero e nel 1978 decise di invitare il cibernetico e costruttivista radicale Heinz von Foerster come principale oratore a un convegno dell’MRI, portando su di lui l’attenzione della comunità dei terapeuti familiari. Fu un modo per porre una base epistemologica costruttivista alla terapia breve, consolidata negli anni successivi collaborando con autori quali Jon Elster, Ernst von Glasersfeld, David Rosenhan e Francisco Varela, e con opere quali “La realtà della realtà” (1976) e “La realtà inventata” (1981).
Fonte biografia e foto: Wikipedia
Qual è la trama del libro “Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi”?
È possibile pensare che i rapporti interattivi tra individui siano determinati essenzialmente dai tipi di comunicazione che essi adoperano fra loro? Due tesi sono centrali in questo libro: 1) il comportamento patologico (nevrosi, psicosi, e in genere le psicopatologie) non esiste nell’individuo isolato ma è soltanto un tipo di interazione patologica tra individui; 2) è possibile, studiando la comunicazione, individuare delle ‘patologie’ della comunicazione e dimostrare che sono esse a produrre le interazioni patologiche.
Considerando un esempio di interazioni patologiche, quelle descritte nel dramma di Albee Chi ha paura di Virginia Woolf?, con un’analisi puntuale del testo gli autori svelano le patologie della comunicazione (i giochi, le tattiche, le simmetrie, i vari meccanismi di comunicazione) che predominano in questo spezzone di ‘ménage cronico’ più vero di un documento autentico.
Quest’analisi non si limita a un’interpretazione dei meccanismi interattivi, ma scopre procedimenti pragmatici (comportamentali) che consentono di intervenire nelle interazioni e di codificarle. ‘Paradossalmente’, è proprio con l’induzione di ‘doppi legami’, con l’invio di messaggi paradossali, con la ‘prescrizione del sintomo’ e altri procedimenti di questo tipo che il terapeuta riuscirà a sbloccare situazioni nevrotiche o psicotiche apparentemente inespugnabili.
Di cosa parla il libro “Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi”?
Ci sono libri che informano, altri che ispirano, alcuni profetizzano e anticipano pionieristicamente la realtà, come “Pragmatica della Comunicazione Umana”, l’opera visionaria di Paul Watzlawick, Janet Beavin Bavelas e Don D. Jackson. Più che un semplice trattato, è un viaggio nei labirinti della mente e del linguaggio, una bussola per navigare il complesso mare delle relazioni umane. Coniugando rigore scientifico e profondità filosofica, questo libro si erge come una pietra miliare nella comprensione delle dinamiche comunicative.
Ogni pagina vibra di significati, ogni concetto apre porte che non sapevamo esistessero, trasformando il lettore in un esploratore delle interazioni umane, dei loro paradossi e delle loro infinite possibilità.
Una rivoluzione comunicativa: non si può non comunicare
In un mondo frenetico e dominato da interazioni fugaci, questa opera disvela una verità sconcertante e universale: la comunicazione è inevitabile. Anche il silenzio è un messaggio. Anche l’assenza parla. Il primo assioma della comunicazione, “Non si può non comunicare”, è una teoria e anche un cambio di prospettiva capace di scardinare le certezze più radicate.
Gli autori ci conducono in un’indagine raffinata su come il linguaggio, verbale e non verbale, intessi la trama delle nostre relazioni. È un invito a osservare con occhi nuovi ciò che ci circonda, a scoprire come ogni gesto e ogni pausa siano tasselli di un mosaico più grande.
Il fascino dei paradossi: la danza fra razionale e irrazionale
Uno dei capitoli più illuminanti è dedicato ai paradossi, quei cortocircuiti comunicativi che possono intrappolare o liberare. Il concetto di doppio legame è una chiave di volta per comprendere dinamiche relazionali apparentemente inspiegabili, spesso fonte di conflitti o malesseri. Gli autori lo scompongono e lo analizzano, rendendolo accessibile, senza banalizzarne la complessità.
Attraverso esempi concreti e descrizioni vivide, siamo guidati in un percorso che oscilla tra la razionalità e l’emotività, tra l’ordine e il caos. È impossibile restare indifferenti da questa dualità: ciò che sembra confuso si rivela una risorsa, un’occasione di trasformazione.
La maestria narrativa del libro si manifesta nella capacità di coinvolgere il lettore su più livelli:
Visualizzazione: le descrizioni dettagliate dei modelli comunicativi favoriscono l’immaginazione, rendendo i concetti astratti tangibili. Ogni teoria si trasforma in un’immagine mentale, scolpendosi nella memoria.
Ancoraggio emotivo: gli esempi pratici attingono a situazioni quotidiane, creando connessioni immediate con le esperienze personali di chi legge.
Meta-comunicazione: il libro spiega e insegna a osservare la comunicazione dall’esterno, fornendo strumenti per decifrare anche i messaggi più impliciti.
Un libro per chiunque: dal terapeuta al manager, dal sociologo al lettore curioso. L’universalità di “Pragmatica della Comunicazione Umana” risiede nella sua capacità di parlare a pubblici diversi.
Un invito alla trasformazione
Questo libro insegna e trasforma. Leggerlo significa accettare una sfida, quella di guardarsi allo specchio della comunicazione per riconoscere e rimodellare la propria essenza. Le sue pagine sussurrano una verità universale: ogni parola è un atto di creazione, ogni messaggio un potenziale cambiamento.
Ogni rilettura è una scoperta, ogni concetto un ponte verso una comprensione più profonda. “Pragmatica della Comunicazione Umana” è più di un libro: è una guida senza tempo, un faro che illumina i meandri delle relazioni umane, spingendoci a diventare narratori più consapevoli della nostra storia.
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