Recensione Per sole donne
Chi è Veronica Pivetti?
Veronica Pivetti, classe 1965, è attrice, doppiatrice, conduttrice televisiva e radiofonica. È conosciuta dal grande pubblico per il film di Verdone Viaggi di nozze, la conduzione insieme a Raimondo Vianello ed Eva Herzigova del Festival di Sanremo e molte fiction di successo, fra cui “Commesse”, “Il maresciallo Rocca”, “Provaci ancora Prof!” e “La ladra”.
Qual è la trama del libro Per sole donne?
Adelaide fa l’antiquaria, ha un marito più giovane di lei con cui è in crisi, una madre complice e saggia nonostante un principio di arteriosclerosi, e quattro amiche vere, che come lei stanno attraversando la crisi dei cinquant’anni. Crisi? In realtà si direbbe che non si siano mai divertite tanto.
Nei loro incontri (quasi sempre in un ristorante cinese) si scambiano le più inconfessabili confidenze sessuali, e al lettore è concesso di origliare e apprendere così, nei più imbarazzanti dettagli, le avventure e le sventure erotiche di Adelaide, Benedetta, Tonia, Rosaria e Martina. Cinque donne diversissime tra loro ma accomunate da due cose: una visione ormai disincantata della vita e, al tempo stesso, una gran voglia di viverla a pieno. Anche a dispetto dell’età che avanza. Si ride molto, alle loro spalle e a quelle dei loro partner, talmente goffi da suscitare tenerezza. Ma tra un sorriso e una risata capita anche di riflettere sull’eterna conflittualità dei rapporti tra i sessi e sull’inossidabile valore dell’amicizia. Un’avvertenza: astenersi puritani e persone sensibili. Tenere lontano dalla portata dei bambini
Di cosa parla il libro Per sole donne?
Sono una grande estimatrice di Veronica Pivetti da sempre, per il suo sguardo sul mondo privo di ipocrisia. Nei suoi testi, risulta chiara la distinzione tra insano cinismo e sana ironia. Il cinico è disincantato all’estremo e annulla l’ottimismo, mentre l’ironico recupera l’ottimismo per vie traverse, con spigolose battute di spirito e commenti pungenti. L’ironia è un talento che può essere sviluppato, mentre l’autoironia è una dote con cui si nasce e non si può imparare. La Pivetti possiede entrambe le qualità.
Il suo ultimo libro alterna scene da “Sex and the City” (che per i nostalgici della serie TV è un toccasana) a scene pornosoft. Inizialmente, si rimane un po’ sorpresi nel leggere con quanta disinvoltura la Pivetti non usi mezzi termini per indicare falli, membri, vagine e posizioni del Kamasutra, ma dopo un paio di capitoli ci si sente parte del giro di amiche che discutono e argomentano di relazioni, di sesso, di menopausa, di omosessualità e di maternità. Si crea complicità, la stessa che probabilmente abbiamo tutte con un paio di confidenti, che sia con nostra sorella, la nostra migliore amica, la nostra psicologa o sessuologa!
La potenza del libro sta nel far comprendere che le passioni, amorose e sessuali, gli appetiti della carne, sono una delle cose che ci tengono vivi e in salute. Questi sono in continua evoluzione, come l’animo umano, e ciò che ci dava soddisfazione da adolescenti potrebbe non farlo alle soglie della menopausa (oppure sì?). Ma è questo il bello: sperimentare e giocare con le nostre sensazioni più innocenti e istintive. Queste non hanno età, sesso o religione.
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Marilena Tocci
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