Recensione La vita dolce
Chi è Angela Lombardo?
Angela Lombardo, nata a Catania nel 1975, è laureata in Lettere Classiche e da oltre dieci anni studia tecniche di storytelling in varie scuole italiane e americane. In editoria ha lavorato a Parigi per Serpent à Plumes e a Milano per Baldini&Castoldi, Feltrinelli-Kowalski e Rizzoli, seguendo collane di varia e narrativa italiana e straniera, audiolibri e progetti video. Ora è editor e consulente freelance. Tra gli autori principali di cui ha curato i libri o per cui ha creato dei progetti ad hoc: J.J. Abrams, Claudio Bisio, Benji&Fede, Andrea Camilleri, Geppi Cucciari, Serena Dandini, Franz Olivier Giesbert, John Gray, Peter James, Steve Martin, Federico Moccia, Daniel Pennac, Guè Pequeno, Riccardo Pozzoli, Paolo e Rossella Simoncelli, Checco Zalone.
Come ghostwriter ha scritto circa venti libri tra cui romanzi d’amore, autobiografie di personaggi dello spettacolo, sportivi e musicisti, manuali, narrativa per ragazzi; come copywriter collabora con aziende e agenzie di talenti.
Docente in seminari sulla traduzione e sulle tecniche di narrazione in ambito aziendale e universitario, è anche una coach specializzata alla Scuola di Coaching Umanistico nello sviluppo delle potenzialità e del talento. Nel 2019 ha tenuto una rubrica su RadioDue dedicata alle storie d’amore di tutti i tempi e il suo primo libro, La vita dolce. 15 esercizi epicurei per la vita di oggi (DeA-Planeta 2018) è stato pubblicato in Spagna e in Francia.
Qual è la trama del libro La vita dolce?
Quante volte abbiamo rimandato un’occasione di felicità come se fosse l’inizio di una nuova dieta o l’iscrizione in palestra? E se fosse oggi il momento giusto per concedere a noi stessi il diritto ad avere la vita che vogliamo? Per riconoscere ai nostri bisogni profondi la stessa importanza dei doveri di cui ci facciamo carico? È proprio questo il contenuto del messaggio di Epicuro, il maestro fondatore dell’unica scuola che come materia d’insegnamento principale ha la gioia di vivere. “La vita dolce” accompagna i lettori in un imprevedibile viaggio alla scoperta dell’ironica saggezza di Epicuro, della potente eleganza di Lucrezio e della comicità di Orazio, che risplendono in nuova traduzione capace di restituirne la voce fresca e viva.
L’autrice fa dialogare i maestri antichi con la realtà contemporanea e con amici vecchi e nuovi – come Omero, Peggy Guggenheim, Hugh Grant, Arthur Rimbaud e la nonna di Jay-Z – che ci insegnano a lasciarci alle spalle i pensieri inutili per assaporare la poesia della vita. Per conquistare questa gioia, fondata sull’amicizia, sul godimento dei piaceri più autentici e sulla capacità di imparare a scegliere quello che ci fa stare meglio, non bisogna fare fatica né tantomeno stravolgere la propria vita: basta qualche esercizio semplice ma non banale, come guardare in faccia le stelle, offrire un caffè al vicino di casa o imparare a essere disobbedienti.
Grazie a questo libro riscopriremo i segreti della saggezza mediterranea, che sono da sempre nel nostro dna culturale e che troppo spesso la frenesia della nostra vita ci porta a dimenticare, entrando nel giardino di Epicuro come a una festa «senza liste all’ingresso, dove puoi arrivare vestito come ti pare, toglierti le scarpe e sederti sull’erba a chiacchierare fino a tardi».
Di cosa parla il libro La vita dolce?
Ci sono libri sul Wellness in cui sembra che gli autori abbiano, per l’ennesima volta, tritato e ritritato concetti già conosciuti. Sono validi, ma rappresentano il “passato”. Gli manca quel “quid” che può persuaderci fino in fondo tra un capitolo e un paragrafo.
Ebbene, il libro di Angela Lombardo possiede quel “quid”, ha un’anima. È il futuro. Suggerisce come rendere il proprio futuro soddisfacente recuperando la vecchia dottrina filosofica di Epicuro. Sembra una contraddizione, ma tale filosofia è evergreen. Nell’odierna società schizofrenica, l’Epicureismo può rivelarsi l’unica soluzione raccomandabile per raggiungere la serenità.
Se buddismo, sciamanismo, ho’oponopono, ikigai e sisu non hanno funzionato, potete stare certi che troverete tra le pagine de “La vita dolce” un porto sicuro e franco. Dolce. Perché? In quanto non è necessario riconvertire il vostro modo di essere o di agire quanto bèrsi di ciò che già si è e già si ha: il tempo non torna più e sforzarsi a cambiare sarebbe andare contro natura. Indi per cui il motto d’Orazio “Carpe Diem” (o del cogliere la rosa quando è il momento di Lorenzo De Medici) è l’unica regola.
Serve focalizzare, appena ci si sveglia al mattino, che il giorno che si sta per incontrare non è in aggiunta all’esistenza, ma in sottrazione. Uno in meno. E cosa si vuole fare adesso che si è consapevoli di questo? Tediarsi, arrabbiarsi o godersela? Il testo insegna, in ultima analisi, ad andare anche più a fondo del concetto di “qui e ora”, per promuovere uno stile di vita meno carico di zavorre, alleggerito dalle sfiancanti discussioni in famiglia o sul lavoro.
Vivere e lasciar vivere, facendo della buona compagnia, del buon cibo, delle buone conversazioni e della contemplazione della natura il centro intorno al quale far orbitare tutto il resto. “La profondità è nascosta in superfice”, ripetevano i greci. Vivere con leggerezza non vuol dire senza coscienza ma, al contrario, con saggezza.
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