Recensione La mantide
Chi è Gianluca Ferraris?
Gianluca Ferraris, classe 1976, è genovese di nascita e milanese d’adozione. Giornalista, si è occupato a lungo di cronaca ed è stato docente all’Accademia del Giallo. Tra i suoi lavori precedenti, la trilogia di Gabriele Sarfatti, pubblicata per Novecento Editore (A Milano nessuno è innocente; Piombo su Milano, semifinalista al Premio Scerbanenco 2016; Shaboo, semifinalista al Premio NebbiaGialla 2018), e i podcast Pallone criminale (2019) e Mostri – I più feroci serial killer italiani (2020), distribuiti da Storytel. Perdenti inaugura un nuovo ciclo di storie che hanno per protagonista l’avvocato Lorenzo Ligas.
Qual è la trama del libro La mantide?
Quando il suo telefono squilla di primo mattino, interrompendo l’immancabile lettura della Settimana Enigmistica e lo yogurt post sbronza della sera precedente, Lorenzo Ligas sa che non possono essere buone notizie. In fondo è, o meglio era, uno degli avvocati penalisti più quotati di Milano.
Vanessa Fagnani, bellissima e terribile manager finanziaria, gli occhi bicolore e il viso duro di chi non è avvezzo al sorriso, ha bisogno di aiuto: il suo ultimo Tinder date è stato trovato accoltellato a pochi minuti dalla fine del loro appuntamento e, come l’avvocato sa perfettamente, la donna è la persona perfetta per gli inquirenti da indagare e gettare in pasto alla stampa.
Ligas ammette che c’è qualcosa di sprezzante in lei, qualcosa di nascosto e torbido, ma vuole crederle, anche perché ne rimane completamente ammaliato. Inizia così un’indagine personale. Ed è scavando nei luoghi dimenticati dalla polizia che trova un’altra pista, un nuovo colpevole. C’è solo un particolare: nel passato di Vanessa sembrano celarsi diversi segreti, di cui non vuole parlare. Ligas inizia a scorgere indizi di una possibile colpevolezza.
Di cosa parla il libro La mantide?
Dopo aver letto “Perdenti” ecco “La mantide” la nuova storia che vede al centro l’avvocato Lorenzo Ligas.
Prima di tutto è d’obbligo e doveroso spendere alcune parole necessarie; Gianluca Ferraris ci ha lasciato a un’età che fa venire i brividi: 46 anni.
Non sbaglio nel dire, che se le avversità della vita lo avessero tenuto ancora tra noi, avremmo avuto la possibilità di leggere il suo contributo nell’arricchire il panorama italiano del noir, e del legal thriller. Purtroppo non è così, e Franco Vanni ha dato un contributo decisivo nel portare a termine l’ultima opera scritta da Ferraris. E quindi affrontiamo la lettura a prescindere da sentimentalismi.
Settimana Enigmistica, yogurt possono essere d’aiuto all’avvocato Lorenzo Ligas? Hai fatto i bagordi a base di gin lemon e questi sono i postumi con cui fare i conti, perché i problemi non vengono dal bere, ma dal ribere. Nonostante che il fisico sia assuefatto al bere di tutto; abituato a individuare se il cliente da difendere dimostri sincerità o meno.
Un avvocato, che da un pezzo non è più “ l’infallibile “ma che si attiene al principio garantista per cui chiunque a prescindere dal reato per cui si è accusati, deve avere la miglior difesa possibile e che si deve rapportare a una vicepresidente, dallo sguardo bicolore, di un’azienda che gestisce intermediazioni finanziarie e fondi d’investimento in una Milano che non è più da bere e che ha di fronte a sé un caso con mole domande e poche risposte con troppi dubbi e poche certezze, e che nonostante ciò, vista la pista investigativa traballante, affronta tranquillamente.
“Da qualche parte, qualche tempo fa” è la frase che ritorna in modo incessante, martellante, ripetitiva ma opportuna, che sono i fantasmi di un passato che attualizza il presente. Vi mancava il riferimento della città in cui si svolge il tutto, ed ecco le case di ringhiera. E perché non avere il passato in cui cercare il movente di ciò che sta accadendo.
Ferraris ci porta nei meandri della tecnologia mass mediatica, della tecnologia del controllo. Da Ferraris a Navarra le indagini sul legal thriller non possono che continuare con il successo che hanno.
Acquista il libro su → amazon
Continua a leggere le nostre → recensioni
Edoardo Todaro
Approfondisci con questa intervista allo scrittore