Recensione La cacciatrice di storie perdute
Chi è Sejal Badani?
Sejal Badani è un avvocato che ha deciso di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno. I suoi romanzi sono stati bestseller di «USA Today», «Wall Street Journal» e «Washington Post». Adora ascoltare musica, viaggiare e tenersi in contatto con i suoi lettori. La cacciatrice di storie perdute è stato l’ebook più venduto nel 2019.
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Fonte: newtoncompton.com
Qual è la trama del libro La cacciatrice di storie perdute dell’autrice Sejal Badani?
Una storia magistrale sulla forza inesorabile dell’amore e l’invincibile desiderio di sognare.
«Un romanzo a base di segreti, amore e spirito di lealtà. È un inno alla bellezza e fa venire voglia di approfondire le situazioni di cui si legge» – New Journal of Books
«Una scrittura emozionante e potente. L’autrice scrive con una tale abilità da rendere facile immergersi nella storia e godere a pieno delle suggestive descrizioni – USA Today
«Una storia così vivida e stimolante da sembrare reale» – Historical Novel Society
Jaya ha il cuore spezzato. Ha tentato a lungo di avere un bambino, ma dopo la terza gravidanza interrotta sta cominciando a perdere le speranze. Anche il suo matrimonio inizia a sfaldarsi e così, nel disperato tentativo di ritrovare sé stessa, decide di allontanarsi da New York per riavvicinarsi alle sue origini indiane.
Non appena Jaya arriva in India viene immediatamente sopraffatta dai colori, dai profumi e dai suoni. Ogni cosa ha un fascino esotico, per lei, e ben presto il desiderio di riscoprire la cultura della sua famiglia prende il sopravvento.
Ma ci sono segreti del passato a lungo taciuti che hanno il potere di influire sulle generazioni a venire. E così Jaya viene a conoscenza della storia di sua nonna e di un amore clandestino che è destinato a cambiare per sempre la sua vita.
Solo dopo aver scoperto il coraggio e l’inarrestabile spirito di resilienza che hanno caratterizzato le donne della sua famiglia, infatti, Jaya si accorgerà di avere dentro di sé una forza che non avrebbe mai potuto immaginare di possedere.
Di cosa parla il libro La cacciatrice di storie perdute della scrittrice Sejal Badani?
Ogni libro è magico, almeno per me, ma ce ne sono alcuni che sono speciali, e questo è uno di quei libri.
**Passato e Presente:** Nel presente, siamo nel 2000 con Jaya, una giornalista, che all’improvviso vede la sua vita sgretolarsi. Per ricostruirla e guarire, decide di partire per l’India, il paese d’origine della sua famiglia. Lì, Jaya scopre i segreti dei suoi antenati e rinasce dalle ceneri.
Tutto ha inizio con un’ennesima gravidanza interrotta, che spezza ogni cosa: il suo matrimonio, i suoi sogni, i suoi desideri, ma soprattutto se stessa.
Mesi dopo questo terribile evento, Jaya apprende da suo padre che suo nonno materno sta per morire e che c’era una lettera che chiedeva a Lena, sua madre, di tornare in India perché vuole vederla.
Jaya e sua madre hanno sempre avuto un rapporto complicato. Lena è stata sempre distante da sua figlia, presente fisicamente ma assente emotivamente. Jaya decide di partire per l’India per scoprire di più sulla sua famiglia, nonostante l’opposizione di sua madre. Lena le rivela solo che lei è partita dall’India quando si è sposata e ha promesso a suo padre di non tornare mai più, pagando così il prezzo per essere nata.
Jaya parte non solo per sanare le sue cicatrici e allontanarsi da New York, ma anche per capire meglio sua madre e conoscere le sue origini.
Appena arrivata in India, nel luogo dove sua madre è nata e cresciuta, Jaya conosce Ravi, un domestico della casa che le comunica che è arrivata troppo tardi: suo nonno Deepak è già morto.
Ravi lavora in quella casa da anni e conosce tutti i segreti della sua famiglia. Grazie a lui, Jaya scopre poco a poco tutto ciò che lei e sua madre non hanno mai saputo.
Una nota degna di menzione è il rapporto tra Amisha e Ravi, un intoccabile che lei ha accolto in casa sua. Da quel momento, è diventato più di un domestico; è diventato un amico e confidente. Chi meglio di Ravi avrebbe potuto raccontare la sua storia a sua nipote?
**Il Passato:** Qui inizia il passato, e ci troviamo catapultati negli anni ’30-’40, durante la dominazione britannica in India. Mentre leggiamo la storia di Amisha, la nonna di Jaya, troviamo anche dettagli sulla storia dell’India di quel periodo.
Grazie a Ravi, che le racconta la storia di sua nonna, Jaya scopre da dove nasce la sua passione per la scrittura, ereditata da Amisha, amante delle storie.
Una frase del libro che mi ha colpito profondamente è: “A volte, Amisha era travolta dal suo bisogno di scrivere. Quando completava una storia, provava un senso di realizzazione. Rileggendo le parole che aveva scritto, si stupiva di averle scritte proprio lei.”
Quando iniziai a leggere questo libro, avevo appena ricominciato a scrivere e queste parole descrivevano esattamente come mi sentivo, e come mi sento ancora quando scrivo.
La bellezza dei libri è anche questa: ritrovarsi nelle parole di qualcun altro e capire che non sei solo al mondo. Che da qualche altra parte ci sono persone che provano le stesse cose che provi tu, ed è meraviglioso.
**Tristezza e Forza:** Questo libro è triste perché parla dei dolori che Jaya e le donne della sua famiglia hanno dovuto affrontare. Tuttavia, è anche un libro bello perché parla della forza di queste tre donne in epoche diverse della loro vita. Ognuna affronta sfide diverse, ma dimostrano quanto una donna possa essere forte.
Se la storia di Jaya è triste, quella di Amisha è tragica. Costretta a sposarsi a 15 anni, senza conoscersi con il marito, obbligata a lasciare la sua famiglia e a sottostare non solo a suo marito, ma anche alla sua famiglia. Questa storia, purtroppo, non è così lontana da noi come potremmo pensare. È una pratica ancora diffusa in molti paesi, tra cui l’India.
Il libro è un viaggio straordinario. Personalmente, sono affascinata dalle storie che raccontano sia il presente che il passato, che catapultano il protagonista in un’epoca diversa, cambiando tutto.
Leggendo il libro, soprattutto le parti su Amisha, ho provato brividi per tutto ciò che ha passato. Mi ha fatto riflettere sulle condizioni di vita di coloro che sono stati costretti a un matrimonio forzato, una pratica ancora presente in molti paesi, come l’India.
**La Libertà:** La libertà che abbiamo è un dono, una conseguenza della forza delle donne come Amisha. Anche se il mondo non è perfetto, i libri, la musica e l’arte hanno il potere di far riflettere, cambiando il modo di pensare di alcune persone.
Questo libro è uno di quelli che vale la pena leggere, nonostante le tristi realtà che affronta. Dopo mille tragedie e lacrime, alla fine, c’è un lieto fine. Dopo aver pianto per i personaggi, si può sorridere e gioire con Jaya, perché alla fine è riuscita a guarire dal dolore, a riparare il suo cuore spezzato e a riprendere la sua vita. Una vita che solo pochi mesi prima sembrava non valere nulla.
Sara Coppola
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