Recensione Il gioco degli specchi
Chi è Morena Fellegara?
Morena Fellegara, infermiera di professione e scrittrice per passione, è nata a Sanremo il 01/05/1975. Ha esordito nel 2019 per la Fratelli Frilli Editori con il romanzo noir Un Pastis al Bar Marco ambientato negli anni Ottanta nel bar dei suoi genitori che ha avuto un successo inaspettato. Il suo secondo romanzo Il gioco degli specchi (Fratelli Frilli Editori), è stato premiato al concorso Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria con una Segnalazione della Giuria.
Ha partecipato all’antologia I luoghi del noir con il racconto Aiga ae corde, ambientato nella storica piazza Bresca di Sanremo, dove l’enigma del giallo si intreccia con la storia, e all’antologia Odio e Amore in noir con il racconto Una benda sugli occhi interpretando l’odio come assenza d’amore (entrambe di Fratelli Frilli Editori).
Una penna che descrive con immediatezza e leggerezza le dinamiche che animano e inquietano il quotidiano di vite semplici, entrando con garbo e acume negli abissi che, a volte, si spalancano dietro le maschere degli stereotipi sociali.
Fonte: mondadoristore
Qual è la trama del libro Il gioco degli specchi della scrittrice Morena Fellegara?
Un omicidio che solleva un dedalo di supposizioni, un labirinto investigativo fra prospettive illusorie, ipotesi ingannevoli, sentieri monchi. Un intreccio contorto, la cui complessità travalica le esigue capacità investigative di Farfuglia e i ristretti circuiti neuronali del giornalista Parente.
Elementi pulviscolari in una nebulosa di umanità contraddittoria orbitano intorno al Bar Marco. Lo sfondo però è magico, i Mondiali ’82, la grandiosa vittoria di un’Italia che rinasce tra le partite di calcio, i goal di Paolo Rossi e il Presidente Pertini che accompagna il suo popolo. Mario il barista, al centro di una galassia di vite oblique, distilla nei suoi ragionamenti una tenace curiositas mai disgiunta da una pietas sincera, ben sapendo che la soluzione non appartiene all’inaccessibile sfera del mistero ma ai meandri dell’enigma, che celano sempre una spiegazione razionale.
E il labirinto si trasforma in un gioco di specchi. L’identità di due disegni genetici gemelli, di due vite biologiche sovrapponibili, trasfigura in due esistenze anagrafiche speculari dove ciò che è destro, sinonimo di diritto, retto, diventa – nell’ immagine riflessa – sinistro, inquietante, minaccioso. Come nella simmetria degli specchi e il loro capovolgimento, le polarità del positivo e del negativo si invertono e ribaltano la direzione di due destini: l’agiato perbenismo di provincia si dissolve in abissi inconfessabili.
Mario cerca il colpevole e vuole ostinatamente credere nella verità, cerca in quei frammenti trattenuti nello specchio che riflette finché trova il dettaglio, la nota dissonante, il particolare insignificante che svela l’elemento significante. Dopo il grido di vittoria degli Azzurri le indagini saranno ancora più sorprendenti, spinte anche un po’ dall’urlo di Tardelli e la sorpresa di Pablito.
Di cosa parla libro Il gioco degli specchi dell’autrice Morena Fellegara?
L’autrice Morena Fellegara torna con la seconda avventura del barista-investigatore dal titolo Il gioco degli specchi.
Ambientato a Sanremo nel 1982. Nel bar “Marco” sono tutti in fervida trepidazione per l’Italia di Bearzot che sta disputando il Mondial. Si trascorrono le serate tra il famoso biliardo e le partite della nazionale di calcio.
Si vivranno i momenti, le attese con i personaggi che troveranno in una partita di calcio, la valvola di sfogo ai disagi che la vita comporta.
Basta una finale dei Mondiali per fermare un paese e dimenticare tutti i problemi della quotidianità. Personalmente faccio un salto indietro affermando con convinzione che amo più ricordare la vittoria del Mondiale del 1982 che la più recente del 2006 in Germania.
Il romanzo non è soltanto legato ai Mondiali dell’ottantadue. Narra la vicenda di un giallo. Una sorella gemella è stata ritrovata cadavere. Inizia per Mario, la sua indagine privata.
Dove il Maresciallo Farfuglia non può arrivare, ci pensa Mario e il suo amico giornalista Parente. Saranno come Nero Wolfe e Archie Goodwin. Il primo mentre lavora nel suo bar è dedito a studiare le persone, cercando di carpire i comportamenti. L’altro invece sarà inviato da Mario a raccogliere informazioni per unire i tasselli.
È un giallo psicologico che affronta il tema della dualità. Abbiamo di fronte due sorelle, una contrapposta all’altra. La buona per eccellenza e la cattiva. L’autrice con acume ne contraddistingue i profili, ma cosa si nasconde dietro il loro apparente profilo?
Le maschere cadono dal viso nel momento in cui si approfondisce la conoscenza delle persone che frequentano il bar. Mario non può fare altro che focalizzare l’attenzione su ognuno dei clienti che si fidandosi della bontà dell’uomo e si confessano a lui come se fosse un prete.
Il protagonista è un uomo che preferisce starsene quasi in silenzio. Egli ascolta gli altri per trarne vantaggi.
Lettura d’indiscussa qualità, ambientata nell’estate del 1982. L’impatto mediatico della vittoria dei Mondiali rappresentò il riscatto e la voglia di riemergere.
Attraverso le pagine del libro “Il gioco degli specchi” si rivivono momenti storici della nostra Italia.
La scrittrice è riuscita ad amalgamare con il giusto equilibrio la componente legata al filone dell’indagine psicologica con il metodo dell’osservazione. Un cocktail tutto da gustare.
Dario Brunetti
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