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Sulla perfezione, sull’imperfezione, su Rita Levi Montalcini…

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Perfezione
Perfezione

 

Uno dei temi della maturità di quest’anno riguardava “L’elogio dell’imperfezione” di Rita Levi Montalcini. Mi sembra che oggi avvenga invece un elogio della perfezione. E cos’è la perfezione? La perfezione non è cosa umana, ma potremmo intendere che è perfezione cosa il potere propina a noi tutti come perfezione.  Può sembrare banale, tautologico, ma se ci pensate bene è effettivamente così.  La perfezione è l’insieme di canoni e modelli che vengono imposti dall’alto. I mass media, la tv, gli influencer, i social, la moda, la pornografia ci impongono il loro modello di perfezione. L’uomo deve essere giovane, alto (un tempo si diceva che nella botte piccola ci sta il vino buono, mentre oggi si dice: “altezza, mezza bellezza”), bello, ricco, curato, depilato (un tempo si diceva: “uomo peloso, uomo virile”),  palestrato, sano, sessualmente superdotato. Le donne devono essere slanciate, belle, magre (per le donne ci sono le misure 90-60-90). Chi non rientra in questi standard è out! Preciso: non sei proprio out, ma devi migliorarti, devi tendere a quella perfezione. Se il tuo Dna non ti ha dato la bellezza, devi comunque farti bello perché l’estetica è importante. Bisogna adattarsi, adeguarsi per essere accettati. Invece di formarsi culturalmente o invece di intraprendere un cammino spirituale, si cerca un continuo miglioramento estetico. Ho letto recentemente alcune interviste di showgirl, che elencavano i grandi sacrifici (dieta e palestra) che facevano per mantenersi in forma, in linea. Oggi non si parla più dei sacrifici degli studiosi e dei ricercatori per essersi fatti una cultura,  ma dei “sacrifici” delle belle showgirl. Si guarda solo alla superficie, non si va mai in profondità.  Ci si ferma al primo impatto, alle prime impressioni. Essere belli viene spacciato come un merito e chi non lo è o pensa di non esserlo si autocolpevolizza: pensa di non aver fatto abbastanza, pensa di essere sbagliato. Ci si sente così dei perdenti, ci si sente inadeguati e perdenti già da adolescenti. La bellezza dovrebbe invece essere ritenuta una fortuna, un privilegio effimero, di cui non vantarsi. Invece fin da piccoli i bambini meno gradevoli esteticamente subiscono del bullismo.  Addirittura ci sono persone come Vannacci che vorrebbero omologare i tratti somatici e stabilire cosa rientra nell’italianità e cosa no. Si iniziò con la televisione per tutti. Si iniziò con i bar svuotati quando c’era Lascia e raddoppia con Mike Bongiorno. Non è solo questione di perfezione estetica ma di perfezione per quanto riguarda il rendimento scolastico. La competizione è sempre più esasperata. Nel frattempo aumentano i casi di anoressia, di bulimia, di dismorfofobia. Nel frattempo di tanto in tanto qualche studente troppo indietro con gli esami si suicida perché aveva detto ai suoi genitori, mentendo, che si sarebbe laureato tra qualche giorno. Ritornando all’estetica, doremmo finire tutti in analisi per questo oppure dovremmo mandarci gli stilisti, gli/le influencer,  i direttori dei mass media, i registi porno, i chirurghi estetici, i curatori d’immagine.  i culturisti,  etc etc? C’è un fiorente business che sta dietro alla civiltà dell’immagine e se si critica tutto ciò si viene considerati dei guastafeste, degli sfigati o dei pazzi. Eppure mai come oggi avremmo bisogno di iconoclasti. Oggi non ci sono più immagini sacre da distruggere ma icone, loghi, brand, miti di celluloide, etc etc. Per combattere l’intero sistema ci vorrebbe la polis o almeno la ripresa del dialogo tra i cittadini. Si dovrebbe discutere delle cose veramente importanti e invece vince la chiacchiera impersonale, vincono le futilità. In questo modo i problemi reali non si affrontano. Purtroppo esiste una grande sfiducia di fondo perché a tutti sembra che niente possa cambiare, che tutto sia già stato deciso, che noi persone comuni non si abbia alcuna voce in capitolo. Ci sono rimasti solo i diritti di cambiare canale con il telecomando oppure di navigare online? La nostra libertà si è ridotta a questo? Forse non è neanche così grande la nostra libertà,  se si pensa a quanto siamo schiavi quotidianamente degli algoritmi.  Sono purtroppo poche statisticamente parlando le persone “neurodivergenti”, nel senso che hanno una mentalità alternativa al mainstream. Ma vengono considerati dei devianti, dei disadattati,  dei perdenti, dei pazzi. Forse solo il delirio ci salverà oppure quella è l’unica via di fuga permessa dal sistema. Come scrive Giuseppina Tripodi ci sono stati i Lumi, le grandi scoperte scientifiche e oggi ci sono la globalizzazione,  Internet e la tecnologia.  Abbiamo maggiori opportunità rispetto a un tempo, ma ci sono anche tanti rischi, tanti pericoli: il primo, a mio modesto avviso, è quello di un istupidimento collettivo. Rita Levi Montalcini sosteneva che il più grande difetto dell’umanità fosse non l’aggressività ma lo spirito gregario, l’obbedienza acritica ai capi. Dovremmo riappropriarci di noi stessi e un modo valido è quello di rivalutare l’ozio nel tempo libero, come ci insegna Hermann Hesse: trovarsi una passione creativa, leggere, meditare sull’esistenza, filosofeggiare, camminare, stare con gli amici. Ma il potere cerca di imporci anche come impiegare il tempo libero. E la cultura,  la poesia, l’arte, la conoscenza interiore, la riflessione, la spiritualità? Non pervenuti, salvo rare eccezioni.  Eppure sono questi gli ultimi baluardi contro l’apparenza, l’immagine. Cominciamo a guardarci negli occhi, ad accettarsi e accettare gli altri come siamo e come sono. Cominciamo a parlare delle cose vere.  I veri problemi non sono se sono piacente o meno, ma la striscia di Gaza e l’Ucraina (tanto per scriverne due). Iniziamo a stabilire una nuova priorità e dare un nuovo senso al mondo, al nostro piccolo mondo quotidiano. Invece di essere esclusivi cerchiamo di essere inclusivi. Non valutiamo tutti in base ai canoni imposti dall’alto. Ricordatevi che un tempo la perfezione erano lo schiavismo, il fascismo, il nazismo. La perfezione non è cosa umana e nessuno dovrebbe cercare di essere perfetto.  La vera libertà è autodeterminazione fondata sul pensiero e non essere eterodiretti continuamente per tutta la vita. L’Occidente ha perso definitivamente la sua anima cristiana in nome di una bellezza, sempre più standardizzata e omologata, di un materialismo da cui si intravede solo il nonnulla dell’effimero. Come ci insegnava la Montalcini l’uomo si è evoluto proprio perché a differenza dello scarafaggio non era geneticamente e cerebralmente perfetto. Qualcosa vorrà pur dire! 

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