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L’empatia delle parole

La sinergia tra comunicazione assertiva e linguaggio Giraffa di Marshall Rosenberg

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L'empatia delle parole

L’empatia delle parole

Nel vasto universo delle interazioni umane, la comunicazione assertiva e il linguaggio giraffa, introdotto da Marshall Rosenberg, rappresentano due guide pratiche e vantaggiose che indirizzano le nostre parole attraverso i mari talvolta tempestosi delle relazioni interpersonali. Questo articolo invita a esplorare dimensioni dove le parole diventano ponti empatici.

L’equilibrio dell’assertività:

La comunicazione assertiva è l’arte di esprimere i propri pensieri e sentimenti in modo chiaro e rispettoso. È un equilibrio delicato, una ricerca di armonia tra l’espressione di sé e la sensibilità verso gli altri. In questa forma dialogo, le parole sono selezionate con cura, come note di una sinfonia, al fine di favorire consonanza. 

La grammatica dell’empatia:

Nel linguaggio dell’assertività, la sintassi è tessuta con fili di empatia. Frasi come “Io sento” o “Io credo” sono inviti aperti che, incoraggiano noi stessi e gli altri a condividere lo spazio emotivo con rispetto reciproco.

La melodia paraverbale:

Il tono di voce, il ritmo, e le pause nel parlare assertivo rappresentano la melodia che accompagna le parole. Un tono calmo e una cadenza misurata sono la musica di sottofondo che invita all’ascolto.

La coreografia non verbale:

Il linguaggio del corpo nell’assertività è una coreografia che comunica apertura e rispetto. Un contatto visivo gentile, una postura aperta, e gesti accoglienti sono i movimenti che rafforzano il messaggio di connessione.

Il linguaggio Giraffa:

La comunicazione nonviolenta di Marshall Rosenberg, con il suo linguaggio giraffa,  invita ad accogliere e rispettare l’empatia. La giraffa, con il suo grande cuore, simboleggia una comunicazione che viene dal profondo dell’essere.

Osservazioni Senza Giudizi: Nel linguaggio giraffa, impariamo a distinguere le osservazioni dai giudizi. Questo ci permette di parlare di ciò che vediamo e sentiamo senza attribuire ragione o torto, giusto o sbagliato, aprendo la strada a un dialogo genuino.

Esprimere bisogni universali: Rosenberg ci insegna che  dietro ogni azione o parola c’è un bisogno non soddisfatto. Riconoscere ed esprimere questi bisogni crea un terreno comune, dove la comprensione fiorisce.

Richieste chiare e compassionevoli: Le richieste nel linguaggio giraffa manifestano inviti aperti al dialogo, non esigenze camuffate. Sono espressioni di speranza per una collaborazione che arricchisce tutti i partecipanti.

La Sinfonia della Connessione
Quando la comunicazione assertiva e il linguaggio giraffa danzano insieme, si crea una sinfonia di connessione umana. Questa danza si esprime con “passi” da imparare che a volte possono risultare complessi; pertanto richiede pratica, pazienza e, soprattutto, un cuore disposto ad ascoltare. I benefici sono immensi: relazioni più profonde, maggiore comprensione e un senso di comunità che può trasformare il mondo.

Applicando la comunicazione assertiva e il linguaggio giraffa le conversazioni divengono piene di note empatiche, movimenti di comprensione e, soprattutto, di gioia manifesta nella connessione umana.

Perché, in fondo, è attraverso la nostra capacità di comunicare con cuore che possiamo veramente incontrarci, capirci e crescere insieme.

Marco Schifilliti

Lettura suggerita → Comunicazione Assertiva: La guida per migliorare il proprio modo di comunicare, imparare a dire “no” e dare valore alle parole di Angela Rivoli

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