Recensione La dama angelica
Chi è Ivano Barbiero?
Ivano Barbiero è nato a San Benedetto Po (Mantova), ma dall’età di tre anni vive a Torino. Giornalista professionista, ha lavorato per 35 anni per l’Editrice La Stampa (Stampa Sera, La Stampa, Torinosette) scrivendo di Spettacoli, Cronaca, Teatro, Arte. Per vent’anni cronista di nera, dal 1990 al 1992 è stato Presidente del Gruppo Cronisti del Piemonte e della Valle D’Aosta. Nel 2011 ha curato la mostra storica fotografica al Borgo Medievale del Valentino “Torino, la città che cambia (1880-1930). Oltre a curare numerosi esemplari di orchidee è appassionato di gastronomia e coltiva peperoncini piccanti. Possiede una collezione di quattrocento elefantini in miniatura. Da piccolo sognava di riparare i campanili degli orologi. Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato Il Guardiano dei Cavalieri (2018).
Fonte: Comune.Moncalieri.to.it
Qual è la trama del libro La dama angelica?
La mattina del primo Gennaio 1969 un’anziana signora viene trovata annegata e congelata a Torino in una vasca della Fontana Angelica di piazza Solferino. La sconosciuta non ha documenti, solo due biglietti da visita e un cartoncino verde plastificato con l’immagine di un labirinto e sul retro una enigmatica macchia rossa. Il luogo del ri trovamento, un gruppo scultoreo con simboli astrologici e massonici, fa persino ipotizzare un omicidio rituale. Ancor più quando si scoprirà che la vittima si faceva chiamare Angelica. È l’inizio di una nuova indagine per il metodico e timido commissario Giancarlo De Salvo che scoprirà una rete di affari e un sottobosco di figure sorprendenti, magistralmente orchestrate dall’enigmatica Dama Angelica.
Di cosa narra il libro La dama angelica?
Dopo le precedenti pubblicazioni con Fratelli Frilli Editori di Genova (“Torino Il guardiano dei cavalieri” e “Torino Tamarindo”), Ivano Barbiero torna con un nuovo romanzo intitolato “La dama angelica”.
L’autore ha scelto il canale dell’autopubblicazione per offrire ai lettori una storia ambientata nel 1969, un periodo cruciale segnato sia dalla contestazione studentesca che dei lavoratori, per poi concludere l’anno con la strage di Piazza Fontana avvenuta il 12 dicembre, che darà vita alla cosiddetta “strategia della tensione”.
Torino, città dai mille volti, oscura e sfuggente, è nota per la sua indiscutibile fama di città magica, ospitando diverse sculture legate alla simbologia esoterica. Una di queste è la Fontana Angelica, luogo in cui è stato rinvenuto il cadavere di un’anziana signora.
Incaricato delle indagini è il commissario Giancarlo De Salvo, un uomo timido e ansioso, ma che si dimostra scrupoloso e molto sistematico nella ricerca della giusta empatia con la sua collega Sonia. Quest’ultima è un personaggio davvero ben caratterizzato dall’autore, che metterà in risalto anche tanti altri personaggi di una storia in cui giallo e noir si fondono alla perfezione.
La trama è tecnicamente all’altezza, con un buon intreccio narrativo, doti messe in evidenza nei precedenti romanzi dell’autore. Un aspetto che mi ha colpito di questo romanzo è l’imprevedibilità dei personaggi e di ciò che accade nello sviluppo della storia, mai scontato e mai banale, riuscendo così a spiazzare il lettore.
La dama angelica assume un ruolo di primaria importanza, affascinante e misteriosa esattamente come la figura della vittima, una donna circondata da amicizie ma al tempo stesso molto odiata. È in grado di tenere in pugno il destino di molte persone e relega se stessa a un ruolo in cui mette in mostra tutta la sua perfidia.
A libro chiuso mi pongo tanti quesiti: come mai un autore come Barbiero è costretto ad autoprodursi? Questo noir non avrebbe trovato una diversa collocazione attraverso case editrici di grande rilievo? Una trama del genere quanto è vicina a romanzi di autori di fama internazionale?
Vorrei rispondere solo alla terza domanda, sentendomi di affermare con profonda convinzione che in altri paesi un testo simile avrebbe trovato la sua pubblicazione con una facilità immediata. Intanto, non ci rimane che leggere un noir in cui ci sono vicende apparentemente slegate tra di loro che troveranno un unico filo conduttore che le lega.
“La dama angelica” è un romanzo appetibile per gli appassionati del genere, costruito attraverso un solido impianto di narrazione capace di dare al testo la giusta credibilità e nel quale si mescolano fatti di fantasia a storie molto vicine alla realtà di oggi.
Ancora una volta, Torino racchiude in sé, la sua inquietante bellezza attraverso enigmi e segreti inconfessabili.
Buona e avvincente lettura!
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Dario Brunetti
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