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    Recensione Taceranno anche i passeri

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    Chi è Gianni Mattencini?

    Recensione Taceranno anche i passeri
    Gianni Mattencini

    Gianni Mattencini magistrato per oltre quarant’anni, oggi vive e fantastica fra Bari, Gioia del Colle, le nuvole e Borgodivalle. Ha pubblicato i romanzi Nel cortile e poco oltre (2013), I segreti degli altri (2016), L’onore e il silenzio (2018).

    Fonte: Les Flâneurs Edizioni

     

    Qual è la trama del libro Taceranno anche i passeri?

    Gaetano Innamorato, schivo e solitario impiegato delle Ferrovie, trasferito a Bari per punizione disciplinare, viene trovato impiccato in ufficio una mattina d’aprile del 1926. Benché lo sventurato non abbia lasciato neppure un biglietto che chiarisca le ragioni del gesto, gli inquirenti non dubitano che si tratti di suicidio.

    La perquisizione del modesto appartamento abitato dall’uomo non offre nulla di rilevante per le indagini. Eccezion fatta per una voluminosa e singolare collezione di fotografie. Il caso si appresta ad essere archiviato. Malgrado l’apparente assenza d’indizi di reato, però, l’ostinato maresciallo Albino Casati e l’intraprendente sostituto procuratore del re, Alcide Saponaro, si inducono a non trascurare pur labili ipotesi.

    Quando il loro percorso investigativo incrocerà la personale indagine dell’integerrimo capo operaio Gennaro Loiacono, impegnato a salvare la bella Annina dalle malie dell’occultista Altavàn, emergerà la chiave del movente del suicidio e il marciume che ancora resiste alla proclamata “aria pulita” del nuovo Regime.

    Di cosa parla il libro Taceranno anche i passeri?

    Dopo il romanzo L’onore e il silenzio, torna Gianni Mattencini con un nuovo intrigante giallo ambientato nel 1926 dal titolo “Taceranno anche i passeri”. Il protagonista è il capo operaio Gennaro Loiacono che indaga sulla morte di un impiegato delle Ferrovie. “Taceranno anche i passeri” è ambientato a Bari all’ombra del periodo fascista, città dove è stato trasferito per motivi disciplinari Gaetano Innamorato a seguito di una punizione che proviene dal Compartimento di Ancona a causa di un rapporto sentimentale con una donna sposata.

    Ma la vendetta perpetrata ai danni del povero Innamorato, giustifica il folle gesto compiuto una mattina di Aprile del 1926?

    L’uomo è stato trovato impiccato nel suo ufficio dagli addetti alle pulizie. Persona taciturna e riservata che non ha lasciato nulla sul luogo, nemmeno un biglietto che provi a spiegare i motivi del suo suicidio. Basterà una collezione di fotografie osé di donne per incanalare un’indagine ai limiti della sua complessità, proprio per la mancanza di prove e indizi?

    Per far sì che il caso non sia archiviato prenderanno peso e sostanza due indagini incrociate. In primis quelle del tutto personali effettuate dal capo operaio Gennaro Loiacono. In secondo luogo vorranno vederci chiaro sia il sostituto procuratore del re, Alcide Saponaro che il maresciallo Albino Casati.

    Intorno alla vicenda si muovono molti personaggi: Rosa Diodato, donna per la quale l’Innamorato si è invaghito, il cavalier Portento, l’occultista Altavan, uomo inquietante quanto misterioso che catalizza l’attenzione della povera Annina e tanti altri a impreziosire un giallo elegante e di buona fattura.

    Il filo conduttore che lega questo romanzo al precedente l’onore e il silenzio riguarda i componenti della Squadra ponti in ferro delle Ferrovie dello Stato.

    Personaggi empatici con i quali il lettore entrerà in sinergia sin dalle prime battute del romanzo, che si avvale di una trama ben strutturata e degna del miglior intreccio narrativo tipico del genere.

    Segreti, misteri e sporchi ricatti sono gli ingredienti del nuovo giallo dell’autore di Gioia del Colle, Gianni Mattencini, le ultime pagine saranno fondamentali per decretare il verdetto finale, una resa dei conti amara che ha visto un solo uomo auto infliggersi il caro prezzo della vita.

    Il mal d’amore di un uomo fragile ed emotivo imprigionato in qualcosa di molto pericoloso, da non poter più liberarsi, una trappola che non ha fatto sconti nemmeno a se stesso.

    Buona e avvincente lettura!

    Dario Brunetti

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