Ho amato “La verità sul caso Harry Quebert” ragione per cui appena
ho posato gli occhi su questo romanzo “Il libro dei Baltimore” mi sono
catapultata sullo scaffale e l’ho acquistato.
Mi ha un po spiazzato questo libro, pensavo fosse un giallo molto simile
al precedente ma non è cosi, genere completamente diverso,
ma con lo stesso stile e stessa capacità di tenerti incollato alle pagine
fino alla fine del libro.
Ritroviamo Marcus Goldman ma questa volta ci racconta la sua infanzia
trascorsa con i suoi cugini Hillel, ragazzino molto piccolo fisicamente
con un quoziente molto più elevato a confronto delle persone che lo circondano e per questo odiato perché impossibile tenergli testa, e
Woody star del football. Trio molto affiatato anche se le loro vite erano
spesso lontane essendo Marcus di un’altra città, ma non perdeva mai occasione di
salire sul treno e dirigersi da loro ritrovando la gang dei Goldman di nuovo
riunita, pronti ad aiutare il prossimo e sempre disponibili a nuove iniziative.
Tutto questo fino a che non incombe la “tragedia” finale preannunciato
sin dall’inizio del libro.
Impostato magnificamente, Dicker è un giocatore professionista
con gli sbalzi temporali lanciandoti tra presente e passato con una capacità
assolutamente perfetta.
Scrittura fluida e lettura molto scorrevole, 587 pagine (io personalmente
l’ho divorato in tre giorni) non lasciatevi scoraggiare dalla dimensione.
Per concludere un bel romanzo che consiglio vivamente di leggere.
Che dire più… 5* a Mr. Dicker.
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